AMIANTO A MILANO: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E CHI CHIAMARE

Neppure il capoluogo della Regione Lombardia è immune dalla presenza dell’amianto nelle sue costruzioni. Da fabbriche a case popolari, Milano resta invasa da questa componente mineraria che solo nel 2017 ha portato a dichiarare la città “capitale dell’amianto” a causa del triste primato in decessi per mesotelioma. E mentre i cittadini vedono sacchi di materiale dichiarato già incapsulato accumularsi nei pressi delle loro abitazioni, la rimozione di questo materiale dagli edifici rimane un argomento tutt’altro che superato.

Ma andiamo per gradi e vediamo insieme:

  • cos’è l’amianto?
  • chi contattare
  • il sopralluogo
  • come avviene la bonifica

Amianto: cos’è?

L’amianto o asbesto è un minerale dotato di una struttura fibrosa che vede il boom del suo utilizzo negli anni ’70 grazie principalmente a due fattori: l’alta resistenza al fuoco e calore e il basso costo per la realizzazione di materiale edile.

L’amianto più famoso utilizzato per la costruzione di diversi tipi di fabbricati, tra cui molte abitazioni, è il cemento-amianto, un materiale che viene creato tramite la miscela di fibre di amianto e cemento. Si ottiene così un composto compatto che, una volta utilizzato per la costruzione, resiste nel tempo a corrosione, usura ed intemperie.

Le fibre dell’amianto, inalate tramite le vie respiratorie, sono altamente dannose per la salute e sono causa dell’insorgenza di numerosi tumori maligni.

In seguito alla scoperta della pericolosità dell’amianto, la legge n. 257 del 1992 “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”, vieta in Italia l’utilizzo di questo componente e da allora si è iniziato a bonificare le strutture dove esso è presente.

La sua rimozione è regolamentata da una legge quadro, da numerose disposizioni attuative emanate dal Ministero della Salute e dalle singole Regioni, dal Decreto Legislativo 81 del 2008.

Chi chiamare per la bonifica amianto

Per eliminare l’amianto dall’edificio che si possiede bisogna obbligatoriamente contattare una ditta specializzata nella sua rimozione.

Vi sono infatti normative e procedure da rispettare; la rimozione fai da te è assolutamente vietata in quanto altamente nocivo.

È molto facile per persone non esperte nel settore incappare in alti rischi, sia per la propria che per l’altrui salute, e potrebbero diffondere ulteriormente le fibre di amianto anziché raccoglierlo e arginare il problema.

Per scegliere l’azienda a cui affidare rimozione e smaltimento dell’amianto bisogna per prima cosa valutare se possiede delle certificazioni in merito.

Le certificazioni attestano l’iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali da parte della ditta come azienda in grado di smaltire l’amianto oppure di trasportarlo.

Queste certificazioni sono necessarie per rimuovere e trasportare l’amianto sia nel comune di Milano che nell’area della sua provincia. Ad esempio a Milano e in Lombardia, ma non solo, opera la MBA Ambiente Milano, che si occupa di Bonifica Amianto, Bonifica Fibre Artificiali Vetrose e Indagini Ambientali.

È bene, inoltre, che sia l’azienda stessa che si occupa della rimozione a curare tutta la parte burocratica, dalle comunicazioni e relative autorizzazioni con l’Unità Sanitaria Locale per procedere alla bonifica sino alla ricerca di discariche autorizzate dove stoccare il materiale dannoso.

Queste discariche devono rilasciare apposita documentazione attestante l’avvenuto smaltimento nel rispetto della normativa vigente.

Il sopralluogo

Una volta scelta la ditta per effettuare il lavoro, è bene chiedere un sopralluogo per capire l’entità e la quantità del materiale da rimuovere.

È consigliabile sempre valutare almeno un paio di aziende così da avere più possibilità di scelta, sentire pareri diversi e valutare preventivi di costo.

Una volta scelta l’azienda che dovrà effettuare i lavori, questa provvederà a:

  • stilare un documento con riportato l’indice di degrado del materiale,
  • contatterà con l’ASL di competenza per avere il permesso di avviare i lavori di bonifica,
  • effettuerà i lavori rispettando la normativa vigente
  • si accorderà o gestirà internamente il trasporto dell’amianto da smaltire in apposite discariche autorizzate.

Come avviene la bonifica

Una volta avuta l’autorizzazione dall’ASL, l’azienda procederà con la rimozione dell’amianto seguendo un piano di lavoro stabilito grazie al sopralluogo preventivamente effettuato.

Gli operatori, dovutamente formati e muniti di dispositivi di protezione, come prevedono il D.P.R. 177/2011 -in fatto di lavori in ambienti sospetti di inquinamento ed in spazi confinati- ed il D.lgs. 81/2008, provvederanno a bonificare l’edificio secondo determinate procedure come l’incapsulamento, ovvero tramite l’utilizzo di prodotti impregnanti che penetrano e occludono la porosità del cemento evitano che le fibre tossiche si disperdano nell’ambiente.

A questo punto, la lastra di cemento-amianto può venire rivestita con un’apposita copertura a tenuta stagna. Questo procedimento viene utilizzato per materiale ancora in buono stato di conservazione.

Se invece gli oggetti contenenti amianto sono in cattivo stato di conservazione, non resta che rimuoverli e smaltirli nelle apposite discariche.

Tra le componenti di un edificio che contengono fibre di amianto e che si deve obbligatoriamente eliminare vi sono tubi, lastre, materiale isolante, guarnizioni e pavimenti.

Conclusioni

Eccoci qua… anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.

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