CANONE RAI: NOVITA’ 2019

A pochi giorni dall’approvazione della finanziaria per l’anno in corso, cerchiamo di capire insieme quali sono le novità che riguardano il canone RAI.

Il canone RAI, la tassa più odiata ed evasa dagli italiani, tutti sapevano che, chiunque detenesse un televisore era tenuto a pagare il canone RAI, ma erano pochi coloro che adempievano a questo dovere, fino a costringere il governo ad inserirla nella bollette elettrica, ma andiamo per ordine e vediamo insieme:

  • cos’è il canone RAI?
  • Storia ed evoluzione del canone
  • Diatriba fra RAI e professionisti
  • Pagamento in bolletta
  • importo 2019
  • esenzioni
  • Dichiarazione di esenzione e richiesta rimborso

Cos’è il canone RAI?

Il canone Rai è un’imposta in capo a tutti coloro che hanno un apparecchio radio- televisivo indipendentemente dai canali che guarda.

Storia ed evoluzione  del canone

Il canone fu introdotto da un decreto regio firmato da Mussolini nel 1938. Essendoci poche televisioni fu applicata alle radio e costava ben 8 lire.

Nel decreto n 246 del 2 febbraio del 1938 in merito alla introduzione di questa nuova tassa si leggeva: “Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento

Da allora questa legge/imposta non è stata mai soppressa.

Negli anni ’50 iniziarono a diffondersi gli apparecchi televisivi anche fra i cittadini meno abbienti e nel 1954 il costo annuale del canone salì a 15 mila lire.

Dal 1977 iniziò la distinzione della tassa applicata per gli apparecchi in bianco e nero e quelli a colori (i primi pagavano 25mila lire mentre quelli a colori 49 mila lire). Con gli anni la differenza si assottigliò sempre più fino a diventare tassa unica nel 1992.

Diatriba fra RAI e professionisti

Alcuni anni fa la RAI voleva allargare l’obbligatorietà del pagamento del canone anche a chi possedeva un PC collegabile ad una rete internet perché sosteneva che attraverso la rete si potessero ricevere radio trasmissioni.

Nacque così la diatriba fra RAI e professionisti che si ribellarono sostenendo, giustamente, che in ufficio il PC veniva usato per lavorare e non certo per vedere i programmi TV.

Nel 2012 il governo di allora mise fine a questa diatriba e chiarì che  “il canone RAI non era dovuto in per il possesso di un computer nemmeno se collegato alla rete internet.”

Pagamento in bolletta

Come anzidetto il canone RAI è da considerarsi la tassa più evasa dagli italiani. Per ridurre questa evasione il Governo Renzi inserì il pagamento del canone nella bolletta elettrica.

L’introduzione del canone in bolletta ha portato ad una riduzione del costo annuale dovuto a  maggiori entrate per l’erario.

Curiosità: negli anni’50 non esistevano come oggi i solleciti di pagamento, chi non pagava il canone si vedeva arrivare a casa un dipendente del ministero delle finanze che impacchettava l’apparecchio televisivo in un sacco di iuta e  lo sigillava col sigillo metallico del MEF, in modo che non poteva più essere utilizzato.

Importo 2019

torniamo ai giorni nostri e quello che prevede la nuova finanziaria per il canone RAI.

Rimangono confermati l’importo annuale di €90 e la sua riscossione nella bolletta elettrica o con modello F24 per chi non è intestatario dell’ utenza.

L’importo viene addebitato in bolletta in 5 rate bimestrali da gennaio a ottobre, coloro che utilizzano il modello F24 devono pagare in un’unica rata entro il 31 gennaio.

Esenzioni

Sono esenti dal pagamento del canone RAI chi:

  • Non possiede la televisione
  • Ha compiuto 75 anni di età ed un reddito inferiore agli 8000€/annui
  • Gli invalidi civili degenti in case di riposo
  • I militari stranieri appartenenti alla Nato
  • Diplomatici o consolari
  • Negozi rivenditori e riparatori di apparecchi televisivi.

Dichiarazione di esenzione e richiesta rimborso

Chi non ha la televisione e gli ultra 75enni devono presentare apposita autocertificazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio per avere l’esenzione annuale. Facendo richiesta  dal 1 febbraio al 31 luglio si avrà l’esenzione solo per il secondo semestre dell’anno.

L’Agenzia delle Entrate ha predisposto due formulari diversi per presentare la domanda, qui vi allego i link tratti dal sito dell’Agenzia  dove oltre al modello trovate tutte le informazioni ed indicazioni utili alla sua compilazione.

domanda ultra 75enni

domanda NO TV

I moduli debitamente compilati possono essere

  • spedite a mezzo del servizio postale in plico raccomandato, senza busta, al seguente indirizzo Agenzia delle entrate – Ufficio di Torino 1 – Sportello Abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino (in tal caso va allegata copia di un valido documento di riconoscimento);
  • trasmesse, firmate digitalmente, tramite posta elettronica certificata all’indirizzo cp22.sat@postacertificata.rai.it;
  • consegnate dall’interessato presso un qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.
  • Presentate tramite caf o commercialista

Attenzione: sconsiglio tutti coloro che non rientrano nei casi sopraelencati di fare auto-certificare il falso ( es dichiarare di non essere in possesso di un apparecchio televisivo quando in realtà in casa ne ha almeno uno) perché dichiarare il falso rientra nei casi previsti dall’articolo 495 del codice penale e si rischiano fino a sei anni di carcere.

Conclusioni

Eccoci qua… anche per oggi è tutto, spero che l’argomento sia stato di vostro interesse.

Rimango a vostra disposizione per ulteriori informazioni o chiarimenti, potete contattarmi qui oppure lasciare un messaggio nel box qui sotto. Inoltre se avete degli argomenti che vi piacerebbe che io trattassi nei miei articoli potete segnalarmeli e sarà mia cura svilupparli nel più breve tempo possibile.

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